venerdì 23 gennaio 2009

Federico



Ha uno sguardo tenero il topo Federico che ci guarda dalla copertina. Un mezzo sorriso, gli occhi socchiusi, un lungo papavero tra le zampe. Sbuca da dietro due sassi, quasi a scusarsi d'esser lì.

E' un topo all'apparenza sfaticato, che, mentre i compagni lavorano e accumulano provviste per l'inverno, se ne sta in disparte con lo sguardo lontano e assorto.

Ma quando gli altri lo rimprovereranno per la sua inadeguatezza, spiegherà molto semplicemente che sta raccogliendo i raggi del sole, i colori e le parole per un inverno freddo, grigio, e in cui si resterà senza nulla da dirsi.

Un inno alla poesia, in un mondo dominato dal fare.

Come incomincia:

"Lungo il prato, dove un tempo pascolavano le mucche, c'era un vecchio muro.

Fra le pietre del muro, vicino al granaio, cinque allegri topi di campagna avevano costruito la loro casa.

Ma quando i contadini avevano abbandonato la fattoria, il granaio era rimasto vuoto. L'inverno si avvicinava e i topolini dovettero pensare alle scorte. Giorno e notte si davano da fare a raccogliere grano e noci, fieno e bacche. Lavoravano tutti. Tutti tranne Federico."

LIONNI L., Federico, Babalibri

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